La politica in Sicilia: Lacrime e sangue

Tamajo aveva persino dichiarato alla stampa che non era Brussels il suo obiettivo, ma misurarsi nel suo partito, e quindi adesso reclama l’Assessorato regionale alla Sanità, il tesoro della Regione Siciliana, che però potrebbe andare alla Chinnici, punta di diamante di Tajani e grande amica di Lombardo, qualora Tamajo andasse a Brussels. Cuffaro, ha divorziato da Renzi la sera prima del matrimonio, ed ha immediatamente puntato su Dell’Utri (sempre Forza Italia) esattamente come si fa quando ci si siede ai tavoli del casinò; ed anche Cuffaro in queste ore si chiede dove siano finiti almeno 90mila voti su cui credeva di poter contare. Falcone invece, pur di sottrarsi dalle scorribande siciliane e staccare il biglietto per il parlamento europeo, ha fatto tutto da solo, 100mila preferenze tutte sue.

In Fratelli d’Italia Milazzo e Razza non hanno esattamente brillato in considerazione del fatto che alle loro spalle avevano il ministro Musumeci, il presidente dell’Ars e decine (si, decine) di parlamentari regionali e nazionali. E a questo proposito, non vorrei essere nei panni del Presidente Schifani che per accontentare tutti coloro i quali reclamano un assessorato, dovrà istituirne almeno 5 da poter affidare a candidati ed ex deputati dell’Ars che in campagna elettorale si spendevano assicurando la loro promozione ad assessore nel caso in cui fosse stato eletto il candidato per cui si sono letteralmente consumati le suole delle scarpe.

Il Partito Democratico per la prima volta in tanti anni porta a Brussels un esponente del partito e non esponenti della società civile, anche se avrebbe preferito Nicita a Lupo. Sulla Lega meglio non dire, basta già l’orrore cavallo di battaglia degli ultimi anni e che riguarda tutto ciò che attiene al Ponte sullo Stretto, con 239 osservazioni mosse dallo stesso ministero di Salvini, che non si smentisce mai.

Come fa le promesse sui posti di lavoro lui, nemmeno Cetto Laqualunque, ma si potrebbe pensare che sempre ponte era.
I 5 stelle perdono tantissimo anche in Sicilia, non sanno ancora in quale gruppo parlamentare troveranno ospitalità, ma loro da mesi dicono che porteranno la lotta alla mafia dentro le istituzioni europee. E adesso che le elezioni sono finite, magari la finiamo con questa favoletta dal momento che la sottoscritta ha istituito e presieduto la prima ed unica commissione antimafia, anticorruzione ed antiriciclaggio del parlamento europeo, e ha persino fatto approvare in plenaria il testo unico antimafia. Se si parla di legalità, dire le bugie non è moralmente corretto ed eticamente non è illuminante.

Che poi, se non faranno parte di gruppi, siederanno in plenaria e osserveranno le attività parlamentari esattamente come fanno gli spettatori agli open di Tennis: gireranno la testa da una parte all’altra e questo movimento gli farà credere di essere dei giocatori. E veniamo a me, al mio partito e alla mia lista, Siamo Europei-Azione con Calenda.

Ottimo programma, buoni candidati ma troppi errori nell’organismo regionale, e in merito ai cambiamenti che hanno interessato Azione in Sicilia negli ultimi periodi, Calenda ha dichiarato alla stampa: “Il problema qui è che cose del genere succedono tutto il tempo.

Persone che passano da destra a sinistra e viceversa, a seconda delle convenienze del momento. Ciò non produce nulla…”. Come dar torto al Segretario nazionale di Azione che aveva dato fiducia ed affetto a chi ha praticamente disertato la campagna elettorale?
Ecco, adesso anche Azione sta facendo i conti con i risultati, stiamo analizzando gli errori proprio per ripartire con l’obiettivo di esserci in Sicilia come ci siamo già in tante altre regioni con risultati importanti come in Veneto, in Lombardia come in Basilicata. Ovviamente ripartirò esattamente dall’ultimo comune che avevo visitato in campagna elettorale.

Organizzeremo incontri in ogni comune per ascoltare i cittadini, individuare le loro problematiche, e studieremo insieme le soluzioni. Ma ci saremo, ci sarò. Perché a me resta una consapevolezza, la politica è passione, la politica è fatta di lacrime, di sangue; la politica, come diceva qualcuno, è il terreno di scontro più duro e più spietato. E noi non abbiamo paura di continuare ad esserci con coraggio, onore e dignità. Pronti a fare esperienza e tesoro degli errori, ma con la coscienza pulita e la consapevolezza di non dover pagare alcuna promessa.